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Città di Civitavecchia

Museo Nazionale di Civitavecchia

Il Museo Nazionale Archeologico di Civitavecchia, conosciuto anche come Museo Civico, si trova all’interno della settecentesca palazzina fatta costruire da Papa Clemente XIII nel XVIII secolo, a pochi passi dal Forte Michelangelo. Se siete nei paraggi e avete un paio d’ore da spendere in città, vi consigliamo una visita. L’ingresso è gratuito!
Il Museo ospita numerosi reperti provenienti dall’antica città di Centumcellae (nome con cui i romani battezzarono l’odierna Civitavecchia) e dalle necropoli del territorio. La raccolta si è poi arricchita con materiali scoperti in seguito alla ristrutturazione della zona portuale durante gli anni Cinquanta, e dagli scavi effettuati presso le Terme di Traiano (Terme Taurine).

INFO UTILI.
Museo Nazionale Archeologico di Civitavecchia
Telefono: +39 0766 23604

 

COME ARRIVARE.

Il Museo si trova a pochi passi dall’ingresso Varco Fortezza (Forte Michelangelo) del Porto di Civitavecchia.

 

ORARI.

Martedì – Domenica dalle 8:30 alle 19:30.

Lunedì Chiuso.

 

PREZZI.

Intero € 3,00, agevolato € 2,00 fatte salve le agevolazioni previste dal regolamento di ingresso ai luoghi della cultura italiani, consultabili nel sito web del MiC.

 

PERCORSO DI VISITA.

Il Museo Archeologico di Civitavecchia presenta un percorso articolato su tre piani, con testimonianze a partire dagli albori della civiltà, per tutta l’età antica, fino al medioevo.

 

PIANO TERRA.

Al piano terra tra i reperti di maggiore interesse potete ammirare una statua del dio Apollo (I sec. d.C.), rinvenuta durante gli scavi nella villa Simonetti di Santa Marinella, antica residenza estiva del giurista romano Eneo Domizio Ulpiano. Molto probabilmente si tratta di una riproduzione del Colosso di Rodi.
Di particolare importanza a anche una riproduzione dell’Athena Parthenos di Fidia risalente alla metà del II sec. d. C. e alcune teste marmoree, tra le quali una raffigurante l’imperatore Marco Aurelio da giovane.
Recentemente al piano terra è stata anche inaugurata una nuova Sala Epigrafica, che ospita oltre alle magnifiche epigrafi romane della Flotta imperiale, anche due nuovi preziosissimi reperti: una testa di ninfa di età adrianea ritrovata nei pressi delle Terme Taurine e una Polena con busto femminile in bronzo massiccio d’età romana, rinvenuta a metà 800 nel porto, donata dall’allora principe D’Ardia al Museo Nazionale.

 

PRIMO PIANO.

Al primo piano del Museo potete ammirare reperti in ceramica e bronzo provenienti prevalentemente dal territorio intorno Civitavecchia (Tolfa, Allumiere, Luni sul Mignone e Santa Severa) e alcuni esempi di Bucchero Estrusco.
In particolare un calice decorato ad impressione (VII secolo a.C.), uno splendido balsamario con figura femminile inginocchiata davanti ad un’altra (di ispirazione e provenienza Egiziana, VI secolo a.C.), ed alcuni vasi di ceramica a vernice nera (IV secolo a.C.). Da non perdere anche alcuni reperti in metallo con un anello in bronzo ed un orecchino d’oro di pregevole raffinatezza.
Il bucchero è un tipo di ceramica nera, spesso fine e leggerissima, prodotta dagli etruschi per realizzare vasi decorati con tecniche varie: dall’incisione al disegno a stampo fino all’applicazione di elementi ornamentali.

 

SECONDO PIANO.

Al secondo piano si possono ammirare reperti di provenienza varia suddivisi per classe di materiale e cronologia.
Nel primo settore della sala sono esposti oggetti di epoca villanoviana; tra i materiali dei corredi vi è un ossuario biconico ed uno del tipo a capanna risalente al VII sec. a.C.
Tra i numerosi oggetti in bronzo, i più importanti sono una serie di fibule, alcuni specchi incisi ed uno splendido elmo.
Si trovano inoltre raccolti alcuni materiali in ceramica provenienti dal territorio di Cerveteri (VII sec. a.C.); molto interessante è la serie di vasi a figure nere e rosse di importazione attica. Per ultimo si può ammirare una raccolta di ceramica medioevale, rinvenuta nell’area della Rocca ed attribuita al Bramante.
Al terzo ed ultimo piano infine si trova un laboratorio di restauro archeologico